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Sentiero dei Celti e Liguri

Nuova via a piedi da Milano fino al mare: il sentiero dei Celti e Liguri

Sentiero dei celti e dei liguri: 218 chilometri di pianura, collina e montagna. Un percorso straordinario: «Un viaggio nella storia». Si parte direttamente da Milano, zaino in spalla, e arrivare fino al mare  fino al mare del Tigullio.

Potremmo lasciarci dietro la metropoli e immergerci nelle campagne, e poi, passo dopo passo, nel cuore dell’Appennino, lungo gli antichi sentieri che portano fino alle spiagge della Liguria.

Al percorso hanno lavorato un gruppo di guide escursionistiche e ambientali esperte del territorio.

Il Sentiero dei Celti e dei Liguri è un collegamento molto suggestivo tra gli Appennini e Mar Ligure: tra le regioni della Lombardia passando per l’ Emilia-Romagna fino ad arrivare alla Liguria.

La partenza è da piazza Duomo a Milano si tocca il Naviglio Pavese e ci si addentra nell’Oltrepo’ Pavese, costeggiando il Ticino e il Po. Il percorso arriva in Emilia Romagna nella Val Tidone e Val Trebbia, per toccare Bobbio.

Si giunge quindi al Monte Penna, cuore naturalistico dell’itinerario. diversi Siti di Interesse Comunitario, le sorgenti dei fiumi Taro e Ceno. Si arriva in Val Graveglia e ultima tappa – il mare: Sestri Levante, il borgo più suggestivo della Ligura con le due baie del Silenzio e delle Favole.

Il percorso

Duomo di Milano

—  LA PARTENZA

#1 – Milano

Sentiero dei Celti e dei Liguri ci fa osservare territori noti con occhi nuovi, immergendoci nel mistero delle originiche ci circonda, ma di cui non sempre ci rendiamo conto.

La partenza avviene nel cuore della città di Milano: dal Duomo passando per la darsena, l’antico porto dei navigli milanesi.

Da qui si segue il Naviglio Pavese, con le chiuse progettate da Leonardo da Vinci. La via d’acqua, affiancata dalla pista ciclabile, conduce alla Certosa e quindi al centro storico di Pavia.

Ponte della Becca sul Fiume Po

—  IL GRANDE FIUME

#2 – Pavia

Pavia è una splendida città d’arte, già capitale del regno Longobardo in Italia. Qui il nostro cammino incontra due delle maggiori direttrici di pellegrinaggio del Nord Italia: la Via Francigena e la Via degli Abati, che a Pavia ha la sua tappa di partenza.

Usciti da Pavia, il Sentiero dei Celti e dei Liguri costeggia il Ticino attraversandone il Parco, fino a raggiungere la confluenza con il Po.

Attraverseremo il Grande Fiume a bordo di una piccola imbarcazione per raggiungere l’Oltrepo Pavese, con il suo tipico paesaggio rurale di pianura: argini, chiaviche, cascinale e pioppeti.

Spiaggia sul Fiume Po

—  LA PORTA DELL’APPENNINO

#3 – Oltrepo

In questa tappa attraversiamo il cuore dell’Oltrepo, terra di sapori e saperi antichi. Ci accompagna il saliscendi di colline coperte di vigneti e punteggiate da piccoli borghi.

Conosciuta come Terra di vini e di Santi, l’alta Valle Versa ci regala un concentrato di storia e natura: percorsa dalla Via degli Abati e dal Cammino di San Colombano, costellata da piccole perle naturalistiche e testimone della millenaria cultura della vite.

—  IL CROCEVIA

#4 – Val Tidone

Il percorso entra nel territorio Piacentino della Val Tidone, per poi risalire verso il crinale spartiacque tra Val Trebbia e Oltrepo Pavese.

Qui affrontiamo le prime vere salite, che fanno presagire i monti dell’Appennino. In lontananza inizia a comparire l’inconfondibile sagoma del Monte Penna.

Attraverseremo il borgo storico di Caminata, crocevia di cammini, i crinali di Pietra Corva e Sassi Neri, per poi scendere fino ad uno dei borghi più belli d’Italia: Bobbio.

—  IL GRAND CANYON D’ITALIA

#5 – Val Trebbia e Bobbio

La Val Trebbia è stata definita da Ernest Hemingway: «La più bella valle del Mondo». In alcuni tratti, si può fare il bagno nelle splendide anse del fiume, godendo di un momento di riposo nella meraviglia della natura.

A Bobbio invece ci immergeremo nella cultura: qui si trova infatti uno dei più importanti centri monastici d’Europa:l’abbazia di San Colombano, fondata dal padre del «monacesimo celtico». Invece dell’ideale benedettino della «stabilitas loci», l’irlandese San Colombano predicava la «peregrinatio pro Christo».

Attraverseremo anche l’iconico Ponte Gobbo.

Vallata Appennini al Tramonto

—  SALUTIAMO L’EMILIA

#6- Val Nure

Seguendo il corso del torrente Nure, ci inoltreremo nella valle che a lui deve il nome. Si tratta di uno dei territori più belli della provincia di Piacenza, amata da tutti gli escursionisti a piedi e in bici.

La Val Nure unisce paesaggi meravigliosi a piccoli borghi: da qui in poi, le montagne si faranno più aspre e la presenza umana più rara.

Valle Appenninica con Fiume

—  ENTRIAMO IN LIGURIA

#7 – Val d’Aveto

Ci avviciniamo al Monte Penna, cuore del Sentiero dei Celti e dei Liguri, procedendo sul crinale che separa le valli del Nure e dell’Aveto.

E’ arrivato il momento di addentrarsi nel tratto più selvaggio e aspro – la gola dell’Aveto – attraversando la cosiddetta «Valle Tribolata».

Meta del cammino quotidiano è il borgo di Santo Stefano d’Aveto, primo pernottamento in Liguria.

—  PEN, IL DIO DELLE CIME

#8- Monte Penna

Ecco il cuore del cammino, la mitica vetta del Monte Penna. Il suo nome sembra derivare dal dio Pen, adorato dagli antichi Celti Liguri e al quale si dovrebbe anche la denominazione dell’intera catena montuosa degli Appennini. 

I Celti Liguri non erano soliti dedicare edifici di culto alle proprie divinità, perché sentivano la loro presenza nella natura stessa. Così, l’intero Monte Penna – la vetta più alta della zona – veniva considerata come consacrata al dio Pen: un grande altare naturale, proteso a cercare l’eterno contatto fra la terra e il cielo. 

Anche per i viandanti di oggi, il Monte Penna è un luogo di profonda spiritualità e bellezza. A livello naturalistico, è il fulcro di un’area di grandissima importanza: dal Parco regionale dell’Aveto, alle sorgenti dei fiumi gemelli Taro e Ceno.

—   L’ULTIMA SALITA

#9- Monte Zatta e Val Graveglia

Questa tappa si apre con l’ultima impegnativa salitaprima di iniziare la discesa verso il mare.

Attraversiamo la faggeta monumentale del Monte Zatta e una volta in vetta ammiriamo il panorama mozzafiato. Per la prima volta, dopo giorni di cammino, vediamo la nosta meta: le acque del Golfo del Tigullio.

Ma la strada è ancora a lunga e prima di arrivare al mare ci inoltriamo nelle meraviglie della terra. La Val Graveglia è infatti ricca di tesori geologici nascosti: aree carsiche, graniti, cave di diaspri e miniere di manganese.

Golfo di Sestri Levante

—  ECCO IL MARE

#10 – Sestri Levante

Dopo aver passato la notte in un piccolo borgo in sasso, ripartiamo per il nostro ultimo giorno di cammino. La vegetazione dell’Appennino lascia sempre più il passo alla macchia mediterranea: anche se non lo vediamo, sentiamo che il mare è ormai vicino.

Il Sentiero dei Celti e dei Liguri evita le zone più trafficate e le strade asfaltate, per arrivare direttamente sul lungomare di Sestri Levante.

Ad accoglierci è uno dei borghi più suggestivi della costa ligure, con le due baie del Silenzio e delle Favole. Le spiagge sabbiose invogliano ad un tuffo ristoratore e a un meritato riposo. 

Grado di difficoltà: media tipo “E”

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO “E”? 
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T.

Sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo.

È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Clicca qui per scoprire quando e come fare il cammino

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