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La prima stazione di Milano

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La prima stazione di Milano

Quando nell’agosto del 1840 la ferrovia esordì in Lombardia, lo fece sotto l’altisonante insegna della Imperial-Regia Privilegiata Strada Ferrata. Era la seconda linea ferroviaria d’Italia – la Napoli-Portici era stata inaugurata solo qualche mese prima – e grazie al “privilegio”, cioè la concessione dell’imperatore austriaco, univa Milano a Monza.

La linea – quasi letteralmente una linea retta tra le due città – era stata progettata dall’ingegnere milanese Giulio Sarti e realizzata da una ditta bolzanina in pochi mesi.

Inglesi di fabbricazione ma meneghine per battesimo, le locomotive “Milano” e “Lombardia” stantuffavano per poco meno di venti minuti partendo e arrivando fuori Porta Nuova.

Il collegamento era rapidissimo: un vero prodigio. E, d’altra parte, ancora oggi un viaggio da Porta Garibaldi a Monza dura diciassette minuti. Una differenza però era evidente: a meno di potersi permettere la prima o la seconda classe, come la maggior parte dei milanesi sareste stati accolti, in terza, da poco confortevoli vetture scoperte.

La prima stazione di Milano, in stile neoclassico, era un palazzo dalle dimensioni generose, realizzato immaginando futuri ampliamenti.

In realtà la sua collocazione fu assai discussa perché questa sorgeva – per i parametri di allora – lontano dal centro, in una zona che neppure apparteneva al comune di Milano, bensì a quello, poi inglobato, dei Corpi Santi. Dov’era? Dov’è, volete dire! La trovate all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale Monte Grappa: da tempo è stata trasformata in un hotel.

Questo articolo è stato scritto da Riccardo Ferrigato. Trovate molte altre curiosità sulla storia della città nel suo libro: “Breve storia di Milano”.

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