Il grande cuore della metropoli. A Milano è nato un posto dove prendere ciò di cui si ha bisogno senza doverlo chiedere. Un posto dove la generosità di chi dona incontra le necessità di chi spesso si vergogna a tendere la mano, di chi non ce la fa a mendicare aiuto, di chi prova imbarazzo a mettersi in coda per un giaccone o un paio di scarpe in buono stato.
Martedì 7 gennaio è stato inaugurato, per la prima volta in Italia, il “muro della gentilezza”: un posto in cui chiunque può lasciare qualcosa da donare ai più indigenti. Difatto una parete alla quale si possono appendere indumenti che non si utilizzano più per metterli a disposizione delle persone che non possiedono nulla per coprirsi.
L’iniziativa è nata dall’idea del collettivo “Tempio del futuro perduto”, un gruppo di ragazzi che si è impegnato a ristrutturare lo spazio della Fabbrica del Vapore, in via Nono.
Dopo il panettone sospeso arriva in città il momento della solidarietà concreta: “un muro in cui a qualsiasi ora si potranno trovare appesi vestiti invernali ed estivi, beni di prima necessità, libri e molto altro. Per chi ne ha più bisogno ma anche per la comunità del quartiere e la cittadinanza intera. Il Tempio – avevano chiarito – è da due anni un punto di raccolta permanente di vestiti usati che vengono poi destinati a senzatetto e missioni umanitarie“.
Noi abbiamo fatto un giro e si trova di tutto: spazzolini, cuscini, libri, scarpe, indumenti o semplicemente accessori. Un punto di scambio, aperto notte e giorno e dall’inaugurazione ad oggi è iniziato un bel via vai di persone, ognuno col suo prodotto da donare.